venerdì 19 giugno 2009

La Politica che serve a Solbiate

Serve la Politica, quella vera, quella con la p maiuscola, per una Solbiate affaticata dalla peggior campagna elettorale che si sia mai vista, basata per la maggior parte ad attaccare gli altri invece di spiegare il proprio programma (forse perchè troppo povero).

Una politica diversa, più efficace, più popolare, più capace di incidere nella vita concreta delle persone e più adatta a costruire il futuro. Ma viene il dubbio che serva altro. Che ci vogliano le idee, quelle che non sono di destra né di sinistra ma che danno un’opportunità di scelta, di vita, di impegno personale e politico. E queste idee non le vedo. A Solbiate basta essere contro qualcuno o qualcosa. L’idea, quella che ci vuole, allora, è la prospettiva a cui tendere, il mondo da fare. Non se ne parla. La rappresentazione politica resta schiacciata sul concetto di immediato, breve, puntuale in senso cronologico: oggi no a questo domani no a quello. Il vero dramma della politica italiana sta qua. Parlo della politica, come elemento centrale nella crescita di un paese, come risorsa da gestire, dosare e usare con accuratezza e seguendo il percorso, per quanto tortuoso, di un obiettivo. La politica, quindi, per essere tale, deve essere capace di gestire tempi lunghi e brevi, di dare risposte concrete ed efficaci e, in contemporanea, cogliere opportunità ma di tendere sempre al futuro.

Ogni proposta deve stare dentro un’idea di mondo, lunga da venire, quotidiana da costruire.
A Solbiate la politica è tutta concentrata su: personale, individuale, il proprio io politico, al massimo di un parziale noi politico, quello della cara famiglia, degli amici di sempre, non certo del noi politico, collettivo, comunità. Ecco il problema allora: il recupero del noi politico, del senso di comunità e di paese, passa solo attraverso la capacità di esprimere idee, di dare opportunità. Che non sono per forza di destra o di sinistra.

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