mercoledì 23 febbraio 2011

Vogliamo innanzitutto scusarci per il ritardo nel pubblicare i vostri commenti: problemi al nostro collegamento e, di questi tempi per fortuna, tanti impegni lavorativi ci hanno portato a pubblicare e rispondere solo ora.

Vorremmo riprendere un vostro commento: "ottimizzazione esasperata delle risorse a disposizione. Un primo importante passo porterà a una fase iniziale di intervento sugli edifici abbandonati dell’ex oratorio femminile, proprio sulla piazza principale del paese. “Abbiamo concluso un accordo con la Bea, una bulloneria locale, per il rifacimento del tetto a loro spese – afferma Luigi Melis, Sindaco di Solbiate Olona -. La posizione poco felice da questo punto di vista ha sconsigliato la posa di pannelli fotovoltaici sul nuovo tetto, ma in ogni caso l’occasione dell’intervento sarà sfruttata per impiantare almeno la predisposizione.

Qualcuno può spiegare il senso di questi lavori? o il troppo sole estivo (vedi interviste sui quotidiani locali) non ha ancora esaurito l' effetto sui nostri amministratori?
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Cosa possiamo rispondere: chiunque, dotato di un'intelligenza media, capisce che non ha senso fare una predisposizione per un impianto che già si sa essere "poco felice" ma, a nostro parere, non ha senso neppure spendere una piccola fortuna per riparare un tetto senza avere un progetto sull'edificio. I tanti studi da noi fatti ci hanno portato alla conclusione che la cosa migliore e più economica è abbattere completamente la struttura e ricostruirla nuova. Quindi questa manutenzione al tetto è inutile, dispendiosa e solo uno spreco di risorse.

La risposta è data in un altro vostro commento: "E che dire del tripudio di targhe, titoli onorifici e riconoscimenti che l'amministrazione elargisce in abbondanza giusto per colmare il profondo vuoto che contraddistingue il suo operato?. Perchè questo è il nocciolo dell'analisi: il vuoto che contraddistingue l'operato della nostra amministrazione, vuoto di idee, di programmi, di intraprendenza, di interesse e cura verso il paese che, veramente, lentamente sta morendo.